Discoteche abbandonate – Provincia di Parma – Discoteca 100

Luglio 2020

Il primo articolo del 2021 fa riferimento ad una mia uscita urbex datata Luglio 2020; ho esplorato una discoteca emiliana in provincia di Parma che andava molto in voga negli anni ’90, un locale all’aperto per le afose (ed umide) estati emiliane. Di questo luogo di ritrovo per giovani e non, rimane ben poco della struttura a due piani, anche la villa annessa alla discoteca si trova in uno stato pietoso, spogliata anche di qualsiasi tipo di arredo.

Visuale della discoteca dalla strada

All’ingresso c’è una maestosa fontana ad accogliere i clienti, dobbiamo immaginarla in funzione e chissà quante coppiette si saranno appartate qui per bere qualcosa.
Sempre al piano terrà c’è la postazione per il dj-set, la pista da ballo e due banconi per i cocktail ormai invasi dagli arbusti.

Attraverso delle scale mal messe si può accedere alla parte superiore della struttura.

Ovviamente la discoteca aveva anche una sua parte interna, la struttura è fatta ad archi, probabilmente in altra epoca doveva essere il magazzino della villa a cui è attaccata.

Villa

La villa annessa alla discoteca, anch’essa abbandonata, si potrebbe descrivere come una comune villa di campagna con tanto di camino ai piani nobili, unica particolarità è rappresentata dalla meridiana presente nella facciata.

Al piano terra possiamo trovare un piccolo soggiorno con una madia rimasta a testimonianza degli arredi ed un piccola cucina.

Al primo piano nobile, troviamo due stanze munite di riscaldamento mediante un camino ed una stufa a legna che dovevano riscaldare tutto l’ambiente.

Infine si trova lo studio con un piccolo lucernario.

Ville Abbandonate – Provincia di Parma – Villa Z.

Giugno 2020

Per la prima uscita urbex dopo il lockdown, ho scelto una tipica villa settecentesca della campagna parmense, Villa Z.

Immagine della Villa Z. all’inizio degli anni ’80

La villa ha un’architettura che si discosta dalle linee barocche delle ville patrizie del Settecento per abbracciare forme più semplificate che preludono al neoclassico. Il grande timpano rappresenta un elemento di novità rispetto alla vecchia concezione architettonica.
Grande cura è riservata al parco, elemento sempre di maggior interesse tra i signori e le dame dell’epoca.

Come si presenta ora la villa?

L’incuria degli anni ha trasformato il parco in una piccola foresta che avvolge l’entrata, si può notare l’assenza della campana sopra il timpano, il motivo è presto detto, il tetto è completamente crollato.

La residenza ci accoglie con un soffitto, almeno quello che ne rimane, finemente decorato, con colori dall’indaco all’ocra, è un vero peccato non poterlo osservare completo e con i lampadari.

Ovviamente anche il pavimento ha ceduto e si intravedono le cantine della magione.

Al piano terra troviamo la cucina ed anche il necessario per imbottigliare il vino, probabilmente prodotto nelle campagne circostanti che erano di proprietà della tenuta.

Salendo al primo piano troviamo un piccolo bagno munito di scaldabagno, segno che la villa nel corso dei decenni ha subito rinnovamenti fino al suo abbandono più totale.

La ringhiera che porta al piano superiore non presenta particolari fronzoli, anche il tetto presenta un semplice decoro.

Al piano superiore si trova la camera da letto insieme ad altri saloni, il problema dell’edificio è che per tutta la sezione centrale venendo giù il tetto anche i pavimenti sottostanti sono crollati.

Anche se poco visibili perché scrostati dal tempo, si intravedono vecchi motivi geometrici dipinti alle pareti, forse ci saranno stati anche dei motivi floreali.

Un’altra ala del palazzo non sono riuscito ad esplorarla, principalmente perché non ho trovato una via sicura per accedervi, mi riprometterò di riprovare nella speranza di trovare un passaggio.

Ultima nota, più che altro una mia curiosità, ma perché trovo sempre le vasche da bagno nei posti più improbabili? E dire che non sono oggetti semplici da spostare.